COVER STORY — E-laundry, la storia vincente creata dalla Casella Sas di Napoli
Pochi anni, divisi fra piattaforma internet e viaggi in furgone nelle lavanderie di tutta la Campania, hanno prodotto un aumento di fatturato del 1000%, e un magazzino dotato di oltre 1.500 articoli. Così si sviluppa la magnifica avventura imprenditoriale del giovane Matteo Casella, partito ragazzino dalla vendita di profumi su e-Bay. Il risultato attuale è un megastore in grado di servire online aziende di tutta Italia, con imminente approdo anche sui mercati esteri. Un successo che nasce dalla convinzione di mettere in circolo non solo macchine e prodotti, ma anche un modello di lavanderia – gestita da personale o self-service non fa differenza – alimentato da precisi principi di sostenibilità, benessere, servizio alla persona
“E-laundry”, presente e futuro della lavanderia. Proprio “e-laundry”, con lo stesso prefisso “e” utilizzato per e-commerce, e-mobility, e-sport, e-light, e-learning, e-medicine, e-banking e quant’altro si conforma, in termini di automazione e connettività, alle trasformazioni di un mondo sempre più globalizzato. Dove, un quarto di secolo fa, l’avvento della piattaforma e-Bay dava il via a una rivoluzione socio-culturale, prima ancora che commerciale, marchiata a fuoco da quella pionieristica, e subito significante, vocale “e”.
Ecco perché, nel segno della e-laundry, andiamo oggi a passo di marcia verso lavanderie al cui interno calarsi in una realtà quanto mai digitale, sostenibile, ispirata a nuovi concetti di servizio alla persona. Questo dimostra la storia, breve solo temporalmente, ma in realtà lunga e significativa nel succedersi degli eventi, della ditta Casella di Pomigliano d’Arco, hinterland di Napoli, giovane azienda passata in un lampo dagli 80mila euro degli esordi agli attuali 850mila euro di fatturato. Una prorompente espansione che la Casella S.a.s ha centrato proponendosi come “megastore” elettronico in grado di rifornire di macchine e prodotti, attinte a un magazzino di oltre millecinquecento articoli, lavanderie operanti non solo in Campania, ma su tutto il territorio nazionale. Con imminente apertura di canali di vendita anche all’estero, assecondando una tendenza positiva che già parla di un 20% di fatturato realizzato tramite vendita via internet e consegna a domicilio.
Una prima, decisiva ispirazione lungo il percorso che porta a un così luminoso presente si manifesta nel 2004, quando il signor Ciro Casella, dopo oltre vent’anni trascorsi come tecnico di lavanderia, decide di avviare un’attività commerciale in proprio nei dintorni di Napoli. “Mentre mio padre si avviava lungo questa strada io già esploravo le potenzialità del commercio via internet” racconta il figlio Matteo, attuale titolare dell’azienda. Nato nel 1990, ben prima di laurearsi in economia, a 17 anni Matteo Casella è un liceale che si cimenta con successo nel commercio di profumi su e-Bay, maturando già allora una dimestichezza con i processi e la fenomenologia della Rete rivelatasi fondamentale una volta giunto il momento di affiancare il padre in ditta. “Anche se poi – precisa l’imprenditore ventottenne – l’altra, grande esperienza decisiva nella mia formazione è stata la conoscenza diretta, porta a porta, della clientela a cui ci rivolgevamo”.
Nel 2013 un Matteo Casella sulla soglia della laurea inizia la propria attività girando la Campania alla guida del furgone da cui scende per proporre a titolari delle più varie lavanderie sparse per il territorio macchine Renzacci e prodotti chimici Tintolav. “E’ un’esperienza che mi arricchisce immensamente – rivela – permettendomi di toccare con mano non solo i bisogni immediati di quelle aziende, ma anche le loro potenzialità di sviluppo. Per cui, una volta tirate le somme fra le conoscenze acquisite al computer e quelle maturate per strada, capisco che è il momento di tentare il grande salto”.
Date queste premesse, si colgono meglio le formidabili accelerazioni che caratterizzano lo sviluppo della Casella negli ultimi cinque anni. Dovute essenzialmente a un fattore. “Che si chiama condivisione – chiarisce il titolare dell’azienda – ovvero la sintonia con lavanderie disposte a investire su un necessario miglioramento, indispensabile per la propria crescita economica. Ma è un’emancipazione che, oltre al ruolo fondante del servizio al cliente, si estende a un’infinità di altri aspetti, compreso il mobilio, l’arredo con cui questi negozi si presentano al pubblico, settore non a caso molto curato nel catalogo della Casella. Perché dal bancone alle lavatrici, passando per i tavoli da stiro e gli smacchiatori, tutto in una lavanderia commerciale del XXI secolo va finalizzato al benessere, cioè a un qualcosa che comprende sì la categoria indispensabile del pulito, ma va anche oltre, garantendo valori come igiene, sostenibilità ambientale, risparmio energetico”.
“Ecco perché – continua Matteo Casella – sono felice di avere fatto delle personali crociate a favore delle lavatrici a idrocarburi, o dei solventi naturali: non solo perché ci credo, ma perché fruttano risultati sempre più importanti, a cominciare dalla decisiva esperienza maturata commercializzando la linea di lavanderia Clean Bio, lanciata dalla Renzacci per promuovere un diverso concetto di pulito, integralmente “bio”, ottenuto esclusivamente attraverso processi di natural cleaning”.
Un entusiasmo alimentato non solo dalle idee, ma anche dai fatti concreti, come la triplicazione dell’insediamento produttivo, passato dai duecento metri quadrati del precedente magazzino agli attuali seicento dello stabile di Pomigliano d’Arco, medesima zona industriale della Fiat, dove i sette dipendenti della Casella gestiscono ogni giorno ordinazioni e consegne dirette in ogni angolo d’Italia, in buona parte attivate tramite il sito aziendale dove il cliente viene costantemente aggiornato sulle opportunità di un catalogo che non lascia fuori nulla di quanto oggi si richiede a una lavanderia al passo con i tempi: dalle “imbustatrici” alle calandre, dalle lavatrici (a secco e ad acqua) ai sistemi sottovuoto, dai generatori di vapore alle cabine sanificatrici, dagli essiccatoi ai nastri trasportatori a quant’altro si ritrova in un campionario squisitamente universale, comprensivo di oltre millecinquecento articoli.
“Il bello è scoprire quanto può diventare contagioso quest’entusiasmo – rivela Matteo Casella – coinvolgendo nel ruolo di partner aziende come la lavanderia Santa Chiara di Andrea Gaeta, negozio-testimonial di Napoli-Decumani prestatosi, con grande successo, a diffondere le esperienze del Clean Bio anche in altre lavanderie, avendo compreso che al giorno d’oggi la concorrenza può coesistere con una condivisione di principi in grado di far crescere l’intero settore”.
Cosicché, nell’anno 2019, Casella è nome ricco di significati in tutto l’indotto delle lavanderie campane, ma anche fuori regione. Per il semplice motivo che se uno vuole investire un capitale nell’avviamento di una lavanderia, trova in Casella una sorta di consulenza permanente, a cui attingere ad esempio per l’apertura di una struttura self-service. “In tal caso inizieremo da un’attenta analisi del territorio e dei suoi abitanti – chiarisce l’imprenditore – perché è fondamentale individuare un’area scarsamente servita e sufficientemente popolata da potenziali utenti. A quel punto la Casella può mettere a disposizione del cliente non solo le macchine, ma anche un formidabile know-how operativo, definitosi in tanti anni di esperienza sul campo, quella che in assoluto conta più di tutte”. Parole, queste ultime, che trovano amplificazione nella cliccatissima community creata attraverso la sempre più “popolata” pagina Facebook Casella Sas.
Un’esperienza dopo l’altra, la Casella giunge, proprio in questo mese di febbraio, a raddoppiare la propria sede, aprendo un nuovo capannone da 250 metri quadrati a Pomezia, nel Lazio. “Un importante punto di vista in più per delineare ancora meglio, in Italia e all’estero, un concetto di e-lavanderia sempre più diffuso, nel quale nulla va dato per scontato – conclude Matteo Casella. – Dove il futuro ci indica la possibilità di lavanderie sempre più multi-service, dove accanto alle lavatrici self-service funziona il bancone dove un operatore professionale riceve in consegna da altri clienti capi preziosi, autentici beni di famiglia da mille euro e più”.
Sostenibile, multiuso e totalmente affidabile. E’ la lavanderia garantita dal brand Casella. In una parola, “e-laundry”.
Fonte: Detergo